mercoledì 21 gennaio 2015

Alimento

La fica è bella come li alimenti
e sono molti i modi per gustarla.

Come la base e pure i condimenti,
si serve liscia o senza depilarla.
S'è sempre uguale la noia è brutta cosa
da chi cucina una sola stessa cosa.


- Turi Messina

lunedì 12 gennaio 2015

Mi sono bruciato il cosmo addosso.

Finalmente dopo grande e lunga attesa sono riuscito a vedere l'attesissimo film remake dei Cavalieri dello Zodiaco.

A molti il film ha lasciato un vero e proprio trauma psicologico, ad altri a causato solo disgusto e rabbia, io, invece, devo ammettere che nonostante molte perplessità il mio giudizio finale tutto sommato è sufficiente.

Forse perché sin dall'inizio ero partito col piede delle consapevoli aspettative di probabile stravolgimento?
Forse perché mi era parso evidente che era impossibile vedere tutta la Corsa al Grande Tempio in sole due ore (o poco meno)? Non lo so.

Di fatto i numerosi stravolgimenti mi hanno fatto aggrottare la fronte ma non mi hanno stravolto poi così tanto, ho guardato una storia che il mio cervello ha etichettato come "contemporaneamente in un mondo parallelo...".
Ovviamente quest'etichetta non è arrivata subito, non posso certo negare che in testa non mi siano sorti gli inevitabili quesiti.

Per cominciare, la scelta di ambientare il momento in cui viene comunicato a Isabel della sua natura divina... IN MACCHINA, in effetti mi ha un po fatto storcere il naso. Era poi così difficile sceneggiare un flashback? Fosse pure di solo qualche ora prima, in un contesto un po' più delicato e tranquillo?
Riguardo ai capelli di Mylock poi, ammetto che ero convinto avrebbero trovato una gag per farglieli perdere in itinere, solo per farci ridere... e invece NO.
Certo, quando è spuntato Cancer-Sparrow-AscellaPelosa-SingStar ammetto che mi si è spalancata la bocca e mi ha iniziato a tremare l'occhio sinistro mentre incredulo cercavo di capire cosa stesse succedendo (che già di mio odio quando cantano nei cartoni Disney dove ce lo si aspetta). Ma mentre cercavo di richiudere la bocca mi dicevo che una scena del genere deve per forza avere un motivo, è una scelta che ti porta per forza a chiederti il perché.
È stato quando è spuntata Scorpio-Femmina (che tra l'altro mi è piaciuta molto) che infine ho trovato la risposta a quei perché.

Fin dall'inizio, hanno cercato di dirci: "Hey, non aspettatevi la storia per come la conoscete! Stiamo cercando di stupire anche voi che sapete tutto a memoria!".
Ho capito! La scelta di Cancer canterino era proprio un modo di farlo seguendo il principio della terapia d'urto. Per questo da quel momento in poi ogni "novità" non mi faceva saltare più dalla poltrona ma mi faceva sorridere chiedendomi quale sarebbe stata la prossima novità.
Insomma, presa quella consapevolezza, mi sono praticamente goduto il film senza più badare a tutti quegli stravolgimenti che ormai non rientravano più tra i campanelli d'allarme della mia memoria.

In buona sostanza, se mi si chiedesse di dare un voto alla versione cinematografica della Corsa al Grande Tempio risponderei che non essendo questo il caso, sarebbe più opportuno parlare di un film di animazione che aveva lo scopo di farci rivedere gli eroi della nostra adolescenza in chiave moderna e canzonatoria e in questo caso sarebbe un voto positivo.

Quindi mi è dispiaciuto? In fin dei conti no.
Mi sono divertito? Oh sì, tantissimo!
È quindi un bel film? Ora non esageriamo.

giovedì 8 gennaio 2015

Se sei Charlie Hebdo non ti ho riconosciuto.

Siamo una società di parassiti ideali.
Esatto, siamo la generazione in cui si sta comodi seduti sul divano in attesa che qualcosa cambi.
Facciamo i nostri comodi, coltiviamo i nostri capricci e combattiamo le nostre cause a colpi di "mi piace", "condividi" e status di indignazione.
Anche questo lo è.

Nel giro di meno di 24 ore, vedo centinaia di avatar, status e pagine che supportano Charlie Hebdo e so per certo che il 90% di questo casi provengono da persone che non sanno né cosa fosse né cosa facesse.

Neanche io lo conoscevo, e il massacro subito dai suoi vignettisti ha indubbiamente acceso anche il mio interesse.

Charlie Hebdo faceva satira religiosa. Un tipo di satira che molti dei suoi odierni sostenitori avrebbero biasimato e condannato fino a qualche momento prima che la strage subìta, rappresentasse un vessillo di indignazione per mostrare al mondo la propria sensibilità e indole libera.

C A Z Z A T E

Troppo facile fare gli eroi con i proiettili nel petto degli altri.

Chi vuole mostrare al mondo quanto sia Charliehebdiano dovrebbe farlo usando se stesso.
Chi, come me, pensa che quelle vignette non siano offensive, chi pensa che il diritto di scrivere e disegnare qualsiasi cosa sia intoccabile condivida i suoi disegni!
Condivida quelli che fanno satira sui PROPRI valori.
Colui a cui da fastidio un trenino gay con Dio, Gesù e Spirito Santo in fila, non dovrebbe scrivere "JE SUIS CHARLIE", perché le vignette di Charlie Hebdo avevano proprio lo scopo di deriderlo.

La verità è che ci sentiamo tutti parte di una società che non esiste, una società di sensibili, di paladini delle giuste cause, di attivisti politici da mouse e da grandi critici da telecomando.

L'oppressione mediatica esiste, è un problema presente persino nel nostro paese e fingiamo di non vederlo perché ci fa comodo finché questo tutela le nostre incoerenze.

venerdì 2 gennaio 2015

Leggete, CAZZO, leggete scimmie di merda!

Libertà di parola, libertà di stampa, libertà d'espressione.
Ok, ora stiamo degenerando.

La gente che condivide notizie, scoop e articoli falsi, tendenziosi, o privi di alcun riscontro con fatti reali è in aumento esponenziale.
Condividere una notizia affasciati dal sensazionalismo che essa causa senza verificarne l'autenticità, contribuisce all'ignoranza e genera altri ignoranti.
A mio avviso, in una società informatizzata come quella odierna bisognerebbe istituire il reato di "Apologia di Involuzione", perché siamo nel 2015, e le scimmie dovrebbero avere il dovere di imparare a sfruttare i meravigliosi mezzi di questa epoca per migliorarsi.

Viviamo avendo in tasca uno strumento che da solo può fornire le mappe di qualsiasi luogo al mondo, intere enciclopedie che comprendono qualsiasi cosa o persona sia mai esistita e l'intera panoramica della stampa mondiale è a portata di click. Nonostante tutto questo, troppa gente non sa fare altro che condividere cagate prese da blog di altre scimmie come loro.

Se solo penso e cosa avrebbero potuto fare gente come Da Vinci o Galilei con gli strumenti che abbiamo quando vedo condividere certe idiozie mi convinco sempre più del fallimento del genere umano.


Le bufale manipolano le masse, indirizzano l'opinione pubblica, e aizzano le persone all'odio.
Oggi chiunque può scrivere qualsiasi cosa, e questo non significa che siamo più liberi, ma che siamo più in pericolo perché molta gente lo fa in malafede, anche se inconsciamente.

Srivere un articolo partendo da un argomento attuale e discusso ed inserendolo in un sito con un nome scelto a puntino non fa altro che alimentarne la disinfirmazione.
Il fatto che l'articolo che vi è piaciuto tanto sia intitolato "CARNE BIANCA CANCEROGENA NEL 76,32% DEI CASI" e che sia presente nel sito www.saluteoggi.it non significa che sia vero.
Il titolo è volutamente sensazionale, la percentuale con tanto di decimali sa di realistico e il sito che lo pubblica non ha che un nome scelto apposta per dare credibilità a ciò che scrive.

Purtroppo, ormai, chiunque non può solo scrivere ma può anche commentare e condividere, e nell'epoca dei social tutti si sentono in dovere di dire la propria. Questo, credetemi, non è un bene, perché se dire la propria argomentando è uno dei modi migliori di fare cultura, dire la propria fingendo argomentazioni e credibilità è bieco tentativo di tirare acqua ad un mulino che non ha neanche la decenza di avere un biasimabile ma ben più comprensibile interesse economico.
Ormai scrivere, o codividere le bufale ha il solo scopo di portare quanta più gente possibile dalla propria parte partendo da basi come il pregiudizio, l'impressione o l'abitudine. Questo modo di fare così diffuso è frutto dell'ignoranza e della disinformazione.

Di contro, questa enorme libertà dell'odierna epoca del web ha anche scoperchiato tante di quelle porcate compiute in passato che l'indignazione pubblica avrebbe dovuto reagire con un senso di responsabilità tale da ispirarci a fare di meglio e a non soccombere agli stessi errori. Dovremmo essere schifati e malfidati e invece gongoliamo e abbocchiamo.

Uomini di potere idolatrati come eroi nazionali erano tagliagole al soldo di altri uomini mossi da interessi economici, papi della chiesa e frati già santificati hanno compiuto o permesso scempi ed immoralità imperdonabili. Su questi casi esistono intere inchieste che venivano prontamente occultate e chi le produceva veniva distrutto e screditato. Verità provate da interi documenti di stato o numerosi provvedimenti e posizioni ufficiali della chiesa stessa, dimenticate e mai più menzionate dal momento in cui la menzogna iniziò a fruttare soldi, influenza e POTERE.

Ciò che fa rabbia è che se un tempo subivamo l'informazione e si era giunti alla formula "se lo dice il giornale o il telegiornale dev'essere vero", oggi non solo è facile scoprire quali notizie odierne vengono manipolate, ma è alla portata di tutti fare luce su molte delle strumentalizzazioni e delle omissioni del passato.

Esiste gente che di fronte a dossier di migliaia di pagine, che svelano la verita sui propri idoli (religiosi o politici), non è capace di dare la colpa all'umanità che lo ha preso in giro, ma è capace di adirarsi e urlare allo scandalo diffamatorio pur di rimanere nella comodità delle proprie certezze. Gente che è capace di negare la realtà pur di non veder stravolta la propria convinzione a priori.

Questa gente è il male sociale odierno, e se posso sperare in un buon proposito per il 2015. Spero che in un modo o nell'altro pian piano tutte le scimmie li fuori si impegnino ad essere degne del concetto di "Homo Sapiens Sapiens".

Leggete, CAZZO, leggete scimmie di merda!