giovedì 7 maggio 2015

Racconti Brevissimi - Vedo



-"Sei qui per uccidermi?"
-"No"
-"Siedi allora e parla"
-"Ti basta così poco per fidarti?"

Quando ci si siede al tavolo si spera di vincere ma si mette in conto una possibile sonfitta.

-"In genere no, ma tu hai la pistola alla cintola e io appesa alla sedia dietro di me, quindi..."
-"Non me ne ero accorto"
-"Vedi? eppure non mi hai sparato! Siedi e parla"
-"Cosa sai di Randy 'Mangiasterco' Devine?"

Le carte girano ma è il giocatore che fa la partita, avere e far credere sono strade diverse.

-"Che mangia lo sterco?"
-"Senti amico..."
-"Io... non sono tuo amico!"
-"Oh no che non lo sei, ma tu vuoi vivere, e evidentemente Mangiasterco Devine no, quindi..."

Credere o dubitare, valutare ogni azione, immedesimarsi e leggere. Più l'avversario che le carte.

-"Maledizione!"
-"Maledizione?"
-"Se solo non mi fossi tolto il citurone adesso saresti meno spavaldo"
-"Molto vero, ma lo hai tolto"

Si perde sempre qualche mano, ma è un bene perchè un avversario che vince fa leggere di più.

-"...È alla vecchia miniera, quella che sta tra il monte Bluesand e il burrone"
-"Giusto il posto ideale per subire un'imboscata"
-"Eh già"
-"E credi che me la beva?"

Siamo tutti diversi, chi bluffa e chi no.

-"A dire il vero spero proprio di no"
-"Oste, un wisky per il mio amico!"
-"Io non sono.."
-"Inizi a diventare noioso sai? Posso ancora sedermi?"

Puntate piccole tastano il polso. Mettono un limite al rischio e l'avversario o rischia o azzarda.

-"Non posso più impedirtelo"
-"Dimmi la verità, ma non ti sei stancato di tutta questa merda?"
-"...Tu vedi alternative?"
-"Io vedo un uomo che poteva avere un cinturone"

Variare il gioco, per non essere letti, un po pescare e un po abboccare.

-"Non smetto di pensarci"
-"Ma vedo anche un uomo che al posto del cinturone ha avuto un'occasione"
-"L'occasione per essere anche un infame?"
-"No, l'occasione di essere l'unico a sapere dove sta il bottino quando avrò finito con Mangiasterco"

E quando arriva la mano vincente bisogna mantenere la calma. Puntare, né troppo né troppo poco.

-"Perché mai dovresti lasciarmi andare?"
-"Perché tu sei un braccio disperato e io cerco la testa"
-"Ma ora non ti servo più, e poi perché mai dovresti lasciarmi il bottino?
-"Perché oggi la tua vita l'ho presa con le mani e l'ho fatta mia, io so chi eri"

Ma c'è chi ha già perso con il punto in mano e sa che chi regge e non è stolto, è forte.

-"Io sono l'uomo che ha ucciso tua figlia"
-"Ma guardati, stai cercando di convincermi a spararti!"
-"È che... non ti capisco, tu... tu devi essere pazzo"
-"Possibile, ma ho bisogno di sapere che non sono come Devine"

Quando due punti forti si incontrano tutti sanno che bisogna lasciare ma nessuno ne accetterebbe lo smacco.

-"E se fossi io ad essere come Devine?"
-"Non lo sei, e sono convinto che da oggi sarai un uomo molto diverso"
-"Sì, ma se ti sbagliassi?"
-"Vorrà dire che lo scoprirò quando ti volterò le spalle per uscire da qui"

Quando si sta per scoprire chi ha vinto le puntate sono già sul tavolo e la sicurezza in pochi attimi diventa ansia.

-"Giusto"
-"Quelle sono carte da poker..."
-"Già"
-"Sta attento, è un gioco pericoloso"

C'è persino chi è schiavo del gioco e gioca da anni quella che promette come l'ultima partita.

-"Quale gioco non lo è?"
-"Giusto. Allora, abbiamo un accordo?"
-"Yay"
-"Yay"

*BANG*

-Turi Messina 07/05/2015