giovedì 8 gennaio 2015

Se sei Charlie Hebdo non ti ho riconosciuto.

Siamo una società di parassiti ideali.
Esatto, siamo la generazione in cui si sta comodi seduti sul divano in attesa che qualcosa cambi.
Facciamo i nostri comodi, coltiviamo i nostri capricci e combattiamo le nostre cause a colpi di "mi piace", "condividi" e status di indignazione.
Anche questo lo è.

Nel giro di meno di 24 ore, vedo centinaia di avatar, status e pagine che supportano Charlie Hebdo e so per certo che il 90% di questo casi provengono da persone che non sanno né cosa fosse né cosa facesse.

Neanche io lo conoscevo, e il massacro subito dai suoi vignettisti ha indubbiamente acceso anche il mio interesse.

Charlie Hebdo faceva satira religiosa. Un tipo di satira che molti dei suoi odierni sostenitori avrebbero biasimato e condannato fino a qualche momento prima che la strage subìta, rappresentasse un vessillo di indignazione per mostrare al mondo la propria sensibilità e indole libera.

C A Z Z A T E

Troppo facile fare gli eroi con i proiettili nel petto degli altri.

Chi vuole mostrare al mondo quanto sia Charliehebdiano dovrebbe farlo usando se stesso.
Chi, come me, pensa che quelle vignette non siano offensive, chi pensa che il diritto di scrivere e disegnare qualsiasi cosa sia intoccabile condivida i suoi disegni!
Condivida quelli che fanno satira sui PROPRI valori.
Colui a cui da fastidio un trenino gay con Dio, Gesù e Spirito Santo in fila, non dovrebbe scrivere "JE SUIS CHARLIE", perché le vignette di Charlie Hebdo avevano proprio lo scopo di deriderlo.

La verità è che ci sentiamo tutti parte di una società che non esiste, una società di sensibili, di paladini delle giuste cause, di attivisti politici da mouse e da grandi critici da telecomando.

L'oppressione mediatica esiste, è un problema presente persino nel nostro paese e fingiamo di non vederlo perché ci fa comodo finché questo tutela le nostre incoerenze.

2 commenti:

  1. "Charlie Hebdo" non è una persona fisica, è una rivista...

    http://it.wikipedia.org/wiki/Charlie_Hebdo

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  2. Vedo che siamo già arrivati agli indignati degli indignati...

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